La Colonia felice: utopia lirica (terza edizione)
quelle selve, che avèano forse addensato su di essi e i loro delitti una fedele ombra; nè più scorgèvano nelle vacue catene che rivarcàvano il mare a
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lo si stesse attendendo di minuto in minuto. Tutto intorno, volti su cui la tema e la speme alternàvano i loro colori. Ai gruppi si aggiungèvano i
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non gorgheggiasse, non foglia che non rifrangesse come scaglia di specchio, il suo dardo di sole. Ma invano su Gualdo fluiva a torrenti la gioconda
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mirìadi delle sue vìttime. Zitto, dinanzi alle case di Gualdo, su di un mammoso rialto, stà un gruppo di gente appoggiata ai fucili. È alle case di Aronne
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. Nessuno l'ardiva. E il Letterato scrisse su 'n foglio l'unànime voto. Poi; - E chi ruba? ... e chi froda? ... e chi strugge? ... - A morte! - interruppe
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catena, si levò su di un braccio guardàndosi attorno. Il cielo si rischiarava. Le prime pennellate del giorno si distendèano per l'orizzonte, arancine e
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udìano voci. Il Nebbioso saltò all'aperto su 'n masso che soprastava al pendìo, e apparve staccando nel mattinale chiarore. Ma, sì tosto, un rintrono
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. Il capitano, allora, volgendo su di essi un'occhiata benignamente severa, si tolse di seno un plico dal largo suggello, che ruppe, dicendo: d'òrdine
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. Pòvera Nera! su lei biancheggiava un rosajo. Ma, mentre il sole e il lavoro fervèa, mentre Gualdo, mietendo, sospirava ai mietuti, Forestina la Bionda, si
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crocione su di una pietra, e: giuriàmolo quì - disse, scoprèndosi il capo. Giuràrono. - Era la prima volta, che Gualdo si ricordasse di un Dio, per